Monografie

Un testo da riscoprire

Ed eccoci ad un nuovo appuntamento del Progetto Teatro Veneto. Questa volta seguiamo le tracce di Francesco Augusto Bon, del quale proponiamo una commedia del 1838, "Dietro alle scene".

Nato a Peschiera del Garda, in provincia di Verona, il 7 giugno 1788 e morto a 70 anni, a Padova, il 16 dicembre 1858, come altri drammaturghi della sua epoca Bon si ispirò al repertorio goldoniano.
I suoi genitori vantavano entrambi quarti di nobiltà. Il padre, Giovanni Antonio di Francesco Giorgio Bon, alla nascita di Francesco Augusto era podestà di Verona. La madre, Laura Stamatella di Domenico Maria Corner, era discendente della celebre Caterina Corner (o Cornaro, 1454-1510), donna affascinante e colta, regina di Cipro e signora di Asolo.
In casa Bon, comunque, non mancarono le ristrettezze quando, nel 1797, la Serenissima cadde, vinta dai francesi; ma Francesco Augusto, che all'epoca aveva 9 anni, continuò comunque ad avere una buona educazione.
Appassionatosi fin da giovane al teatro, grazie alla frequentazione di varie filodrammatiche, vi iniziò la propria carriera grazie all'attrice Assunta Nazzari, che lo fece assumere come "amoroso" dal marito Gaetano Perotti.
Fu attore, dunque, ma ben presto anche autore, scrivendo diverse commedie per la compagnia di Perotti. Dopo un breve periodo alla Compagnia reale sarda, nel 1822 entrò in quella di Gaetana Andolfati Goldoni e Luigi Riva. Qui conobbe e sposò l'attrice Luigia Ristori, già vedova: tra i loro figli vi fu anche Laura, lei pure attrice, che fu amante di Vittorio Emanuele II.
Dopo la morte di Riva, Bon decise di mettersi in proprio e fondò una compagnia per la messinscena di commedie goldoniane (la "Carlo Goldoni"), con il duca di Modena come mecenate. Dal 1831, con il cambio di proprietà della compagnia, vi rimase come direttore, aprendosi al repertorio francese.
Sopravvissuto al colera, che gli fece perdere l'uso di un occhio, tornò a Padova, dove diresse l'Istituto filarmonico drammatico, nel quale insegnò recitazione e declamazione.
Nel 1858 si risposò con Emma Biagi, appena venticinquenne. Quello stesso anno, a dicembre, morì a Padova.
Legato al repertorio goldoniano, scrisse commedie sia in italiano che in lingua veneta, scelta quest'ultima che non aiutò il successo e la diffusione delle sue opere al di fuori del territorio regionale. Tra le sue commedie, particolare fortuna ebbe la trilogia composta da "Ludro e la sua gran giornata" (1832), "Il matrimonio di Ludro" (1836) e "La vecchiaia di Ludro" (1837). Scrisse anche le memorie "Avventure comiche e non comiche di F.A.B.".

A vostra disposizione il testo della commedia.

IL TESTO COMPLETO DE DIETRO ALLE SCENE (versione Doc) - DIETRO ALLE SCENE (versione Pdf)

FITAINFORMA ringrazia Silvia Bagnara Milan per l'accurata e paziente revisione grafica del testo.

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