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LA PAROLA AL TERRITORIO - Comitato di Venezia

COMITATO FITA VENEZIA
Presidente Giovanni Visentin
Giovanni Mariuzzo, vicepresidente / Bruno Pietro Spolaore, segretario e tesoriere / Adriana Saoner Mainardi, consigliere / Narciso Gusso, consigliere
Collegio dei revisori dei conti: Giuliano Bozzo e Gianni Pomoni

Quali sono i punti principali del vostro programma?
Con le elezioni dello scorso agosto, Fita Venezia ha rinnovato il proprio Comitato provinciale, che nel complesso vede confermata la formazione precedente, con un solo nuovo rappresentante, Giovanni Mariuzzo, che è stato nominato vicepresidente. Giovanni rappresenta il futuro del Comitato: la sua giovane età consente infatti di guardare con fiducia ai prossimi anni, quando altri giovani, desiderosi di impegnarsi, lavoreranno con lui per allargare gli orizzonti di un lavoro che, in particolare, vede il Comitato impegnato nella realizzazione della Stagione teatrale al "Momo" di Mestre (siamo al 22° cartellone) e nella collaborazione con il Teatro dell'Avogaria, storico palcoscenico veneziano che consente ad alcune nostre compagnie di calcare quelle tavole illustri, con testi soprattutto della nostra più blasonata tradizione.

Avete già iniziato ad attuare qualche iniziativa?
La Stagione al "Momo" si è già aperta, eccezionalmente al Teatro Toniolo, con un omaggio ai 90 anni di Carlo Vianello, decano di noi attori amatoriali, che ha saputo dare un saggio di grande bravura, vestendo i panni del suo amato Todero. Notevole soddisfazione ci deriva dall'aumento del numero degli abbonati, che assicurano una consistente presenza. Abbiamo in mente anche altri percorsi, e i contatti con gli interessati ci diranno se i progetti diverranno realtà.

Quali ritenete siano i punti di forza della presenza Fita nel vostro territorio e quali gli ambiti nei quali pensate ci possano essere spazi di miglioramento?
Nel 2016 si sono affiliate a Fita Venezia 42 compagnie, un numero che, grossomodo, è costante da parecchi anni e testimonia la necessità per le Compagnie di avere un punto di riferimento. Non tutto è semplice, e quando i tempi sono grami - e questi lo sono, vista la diminuzione degli ingaggi lamentata da tanti - le richieste al Comitato si fanno più pressanti e molti hanno la sensazione che la Federazione non faccia abbastanza per gli associati. Abbiamo avuto critiche, anche severe, sull'apertura a compagnie di altre province nei cartelloni Fita Venezia, cosa che non sembra accadere in altre realtà. Sicuramente si può fare di più e meglio e il Comitato, finora, ha cercato di tenere vivi i canali di comunicazione, informando puntualmente su quanto veniva proposto.

Il rapporto con le compagnie: c'è una buona partecipazione e come interagite con loro?
Informare i presidenti e gli affiliati sulla vita Fita nel territorio e, via via, fino alla presidenza nazionale è stato un compito sempre perseguito, non sempre con successo. Probabilmente il linguaggio può aver peccato di oscurità e le assembleee, convocate nel corso degli anni, hanno testimoniato una certa disaffezione nei confronti del Comitato. Ma è proprio nelle Assemblee che la voce di tutti deve farsi sentire. Non abbiamo mai respinto le critiche, le osservazioni, le sollecitazioni: riteniamo però ingeneroso non riconoscere le cose positive che il Comitato ha cercato di fare.

La nascita di nuove formazioni nel vostro territorio è vivace? E come vi avvicinate alle giovani realtà?
Lo zoccolo duro delle compagnie storiche è la forza della Federazione, ma ogni anno c'è qualcuno che fa domanda di affiliazione, che chiede un incontro per capire meglio di cosa si tratta, o viene in Sede con qualche idea e con la speranza di poterla concretizzare. Non bisogna certo tarpare le ali a nessuno, ma la consapevolezza dell'impegno e del lavoro necessari a realizzare un risultato apprezzabile non va sottaciuta. Inutile alimentare illusioni e facili entusiasmi, destinati a spegnersi alle prime difficoltà, con il rischio di venire accusati di ambiguità e di poca considerazione se alle belle intenzioni non fanno seguito i successi sperati.

Formazione: avete già un programma avviato o state progettando qualcosa di specifico in materia?
Siamo convinti che la formazione sia fondamentale in tutti i settori dell'agire teatrale. È vero che il tempo non basta mai, che gli impegni di ognuno occupano porzioni consistenti della nostra giornata, che i rapporti lavorativi ci legano e quelli sociali ci distraggono; ma fare teatro è una passione che impone delle scelte e dedicare del tempo a migliorarci è fondamentale. I tentativi fatti da noi fino ad oggi non hanno dato i risultati sperati: ma siamo testardi e, da qui o da là, speriamo di trovare materia per appassionarci.