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LA PAROLA AL TERRITORIO - Comitato di Vicenza

comitato vicenza

Da sinistra Giovanni Clemente (presidente), Franco Bellin (vicepresidente), Annarita Scaramella (tesoriere-segretario), Massimiliano Carretta (segreteria), Giuliano Dai Zotti (consigliere) e Davide Berna (consigliere)


 

 

 

COMITATO FITA VICENZA
Presidente Giovanni Clemente
Franco Bellin, vicepresidente / Annarita Scaramella, tesoriere-segretario / Massimiliano Carretta, segreteria / Davide Berna, consigliere / Giuliano Dai Zotti, consigliere
Revisori dei Conti: presidente Renato Poli / Alberto Trevisan / Nadia Scorzin

Quali sono i punti principali del vostro programma?
Alla fine del mandato del precedente Comitato, avevamo inviato a tutte le compagnie un questionario, con l'intento di fotografare la situazione della Fita provinciale di Vicenza: il risultato (insperato per numero di adesioni) ha messo in evidenza alcune necessità particolarmente sentite dalle nostre compagnie nei più diversi ambiti, dal rapporto con le amministrazioni alla formazione, a questioni di carattere organizzativo.
Il nuovo Comitato eletto, quindi, vuole partire dall'esito di quel questionario e iniziare un lavoro per dare, quanto più possibile, risposta a quelle esigenze. Cercheremo anche di farci sentire più vicini alle compagnie, soprattutto a quelle che meno fanno sentire la propria presenza all'interno della associazione, partecipando alle manifestazioni organizzate dalle nostre associazioni, andando a vedere gli spettacoli che programmeranno, assistendo alle loro prove, creando così una "linea diretta" con loro, per comprenderne al meglio le esigenze. Tutto questo per far sì che la Fita diventi un punto di riferimento per qualsiasi necessità, da quelle di carattere amministrativo a quelle più squisitamente organizzative e artistiche.

Avete già iniziato ad attuare qualche iniziativa in questo senso?
Certamente. Stiamo organizzando la segreteria per riuscire ad essere presenti il più possibile e abbiamo affidato compiti specifici ai vari componenti del Comitato. Per quanto riguarda l'informazione, abbiamo potenziato la pagina Facebook, vorremmo aprire un account Twitter e abbiamo iniziato ad inviare una newsletter del Comitato provinciale con cadenza settimanale, inserendo notizie e avvenimenti relativi alla vita delle compagnie di Vicenza.

Quali ritenete siano i punti di forza della presenza Fita nel vostro territorio e quali gli ambiti nei quali pensate ci possano essere spazi di miglioramento?
Abbiamo sempre avuto attenzione nei riguardi delle realtà locali e tenuto buoni rapporti con le amministrazioni pubbliche, ed è nostra intenzione proseguire su questa strada. Come Fita, vorremmo essere d'aiuto per quelle compagnie e quelle amministrazioni che vorranno proporre manifestazioni e rassegne nel loro territorio, in particolare predisponendo pacchetti ad hoc e risolvendo questioni pratiche.

Il rapporto con le compagnie: c'è una buona partecipazione e come interagite con loro?
Essendo 56 le compagnie iscritte, è inevitabile che la presenza non sia del tutto soddisfacente, ma sta a noi far sì che tutte le formazioni si sentano necessarie per la vita della Federazione, con il proprio apporto. Da un lato, quindi, abbiamo lo zoccolo duro delle compagnie che garantiscono la loro presenza agli eventi e alle assemblee e ai momenti conviviali; dall'altro, invece, diversi sodalizi non fanno sentire la loro presenza: da queste ultime vorremmo partire per recuperare un rapporto o perduto o che forse non c'è mai stato, organizzando iniziative, eventi e momenti di incontro.

La nascita di nuove formazioni nel vostro territorio è vivace? E come vi avvicinate alle giovani realtà?
Dal risultato del questionario emerge, tra gli altri, il dato secondo il quale Fita Vicenza è abbastanza giovane quanto a componenti, contrariamente a quello che si poteva pensare. Pertanto vediamo, a fronte di gruppi che chiudono per "anzianità" o per la fine di un proprio percorso, altrettante nuove compagini che vanno a rimpiazzarle.

Formazione: avete già un programma avviato o state progettando qualcosa di specifico in materia?
Ci sono diverse proposte. Si punterà a migliorare quanto già offerto come corsi "tradizionali", ma è nostra intenzione cercare nuove proposte e nuove strade per potenziare la formazione rivolta soprattutto ai giovani delle compagnie e alle compagnie di più recente costituzione.
Si potrà prevedere, ad esempio, una sorta di "tutoraggio" da parte di iscritti disponibili e di provata esperienza nei rispettivi ambiti, "prove aperte" (prove vere: con interazione fra attori, regista, tecnici; una l'abbiamo già svolta, avendola inserita nella rassegna Fitainsieme al San Marco) alle quali far partecipare soprattutto i giovani iscritti come osservatori.
Per i più giovani e per chi fosse interessato ad un teatro non squisitamente classico o di tradizione, inoltre, si è sottolinea l'opportunità di proporre corsi, workshop e seminari più vicini al teatro di oggi e al teatro dal quale i giovani provengono, al quale sono abituati e verso il quale intendono muoversi: in questo senso, stiamo pensando ad appuntamenti dedicati alla scrittura drammaturgica, al teatro di narrazione, all'espressione corporea, al teatro-danza e al training dell'attore.