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Editoriale

di Aldo Zordan
Presidente regionale Fita Veneto

Fra tradizione e innovazione

Dopo esserci incontrati per tanto tempo attraverso le pagine (stampate) di Fitainforma, è con grande piacere e con altrettanta emozione che mi rivolgo a voi, in questa occasione, attraverso le pagine (virtuali) della nostra rivista, che proprio con questo numero lascia la tradizionale veste cartacea per trasformarsi in un moderno, funzionale e – ci auguriamo – gradevole magazine online.
Dalla sua prima, timida uscita come bollettino associativo sono passati esattamente trent'anni: tre decenni durante i quali Fitainforma si è evoluto, è cresciuto nei contenuti, nella grafica e nella diffusione.

Pian piano ha dato sempre più spazio all'informazione e all'approfondimento, ha curato il proprio look, si è arricchito di immagini, si è fatto più gradevole e leggibile, si è reso interessante con servizi di taglio giornalistico, rubriche culturali, una collana di monografie sulla storia del teatro.
Nel salutare il suo ingresso nel web, oggi, non posso non pensare a come davvero esso rappresenti perfettamente il nostro mondo: una realtà fatta di contenuti, di tradizione, di spessore e di valori profondi; ma capace, allo stesso mondo, di essere al passo con i tempi, di non arenarsi nell'autocompiacimento ma alzare la testa e aprire gli occhi, guardando intorno a sé, interagendo con una società che cambia e dando il proprio fattivo contributo ad una cultura in evoluzione, ad un teatro vivo e fertile.
Uno strumento giovane e dinamico, ma con le radici ben ancorate nel terreno dell'esperienza. Un testimone del nostro teatro e della nostra Federazione, che proprio in queste settimane si sta dotando delle cariche provinciali e regionali (quest'ultimo appuntamento è per domenica 16 ottobre alle 10 a Vicenza, nella sede della Confartigianato provinciale) che la condurranno nel prossimo quadriennio.
Personalmente, lo sapete, in queste occasioni ribadisco sempre due concetti, strettamente legati l'uno all'altro da un denominatore comunue: l'assunzione di responsabilità.
Il primo è rivolto a tutti gli iscritti in qualità di elettori; di aventi diritto al voto, quindi: un diritto che è fondamentale esercitare, come strumento di quella partecipazione attiva che, sola, è linfa vitale per qualsiasi forma di aggregazione, determinandone le linee operative.
Il secondo è rivolto a chi deciderà di candidarsi: una scelta significativa e meritoria, segno di una precisa e generosa volontà  di esserci, di dare il proprio contributo ad un'azione comune. Ma una scelta – non mi stancherò mai di ripeterlo – che va ponderata con grande serietà e onestà, pensando a lungo termine, riflettendo sui propri impegni lavorativi, familiari e di compagnia, senza farsi prendere dal comprensibile entusiasmo del momento. Chi deciderà di candidarsi, quindi, lo faccia con la piena consapevolevezza dell'impegno che intende assumersi.