Giovani

Anna e Fabio:
cartoline da Itaf

Tappa in Belgio per l'edizione 2018 di Itaf (International Theatre Academy of Fita), il percorso di alta formazione promosso dalla Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita), con la direzione artistica di Daniele Franci, al quale stanno prendendo parte anche due giovani tesserati Fita Veneto: i vicentini Anna Basso (de La Ringhiera, per l’intero corso) e Fabio Dalla Zuanna (di Alterego, per due settimane intensive).

Lo spettacolo “180, la Legge dei Matti”, per il 40° anniversario dell’approvazione della Legge Basaglia, è stato infatti incluso nel cartellone del festival internazionale “Les Estivades” di Marche-en-Famenne, in Belgio, di scena quest’anno dal 3 al 10 agosto con “Tourbillon” come tema portante. Tornerà di scena in ottobre, con i ragazzi del corso completo, a Utrecht, in Olanda.
Ad Anna e Fabio, che già abbiamo incontrato alcuni mesi fa (nel numero di febbraio), abbiamo chiesto di mandarci una sorta di “cartolina” dal centro nazionale di formazione della Fita a Reggio Emilia. Prima di farci raccontare l’esperienza vissuta in belgio, quindi, ecco le loro riflessioni su questa intensa esperienza artistica e umana.

Anna Basso
“Grazie a queste quattro settimane di Itaf sono riuscita a crescere, sia a livello teatrale che personale. Gioie, timori, paure, eccitazioni, frenesie, sogni sono stati all’ordine del giorno nella mia esperienza Itaf. Oggi, insieme ai miei immancabili compagni di viaggio, sono pronta a regalare le emozioni che ho coltivato e mi hanno attraversata in questa esperienza lunga e coinvolgente. Ora più che mai mi rendo conto del grande valore che possiede il teatro, su molti fronti. Spero che molti altri ragazzi possano godere, come me, di questa esperienza”.

Fabio Dalla Zuanna
“Sicuramente questa settimana di Itaf è la più intensa esperienza di teatro che abbia mai fatto in vita mia... Anche perché è stata la prima! Proprio per questo motivo le aspettative, involontariamente, sono schizzate alle stelle e, precisamente per questo, nel dubbio, ho voluto presentarmi a Reggio scevro da ogni pregiudizio. Come al solito, all'inizio è stato destabilizzante per me, e sono convinto anche per il gruppo di ragazzi che ci ha accolto. E questi momenti di precarietà sono stati molto formativi, perché ho avuto la possibilità non solo di mettermi in gioco come attore, ma anche come persona e devo ammettere che Itaf mi ha aiutato anche e soprattutto sotto questo secondo aspetto. Per concludere, durante questa esperienza sento di essere maturato molto e, in particolare, sento di aver preso coscienza dei miei limiti... magari di averne pure superato qualcuno!”.

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