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Editoriale

di Mauro Dalla Villa
Presidente regionale Fita Veneto

Siamo troppo vecchi
o sono i giovani
a non farsi vedere?

Il numero che stiamo per sfogliare contiene diverse notizie accattivanti, tra le quali un primo focus sul festival “Maschera d’Oro”, che a febbraio porterà in scena al teatro San Marco di Vicenza le finaliste selezionate, un’interessante inchiesta sull’utilizzo della lingua italiana o veneta nei nostri repertori, svolta coinvolgendo alcune nostre Associate, interviste a personaggi del mondo dello spettacolo e proposte per rinnovare i repertori. Ebbene, su alcuni di questi argomenti invito a riflettere, cogliendone magari il sottile filo che le lega.
Abbiamo sentito la nostra Anna Basso, 21enne fresca di partecipazione ad ITAF 2018, per capire con lei quali siano stati gli elementi essenziali della sua partecipazione al percorso di alta formazione proposto dalla Federazione. ITAF e l’Accademia del Teatro, infatti, sono i due percorsi intensivi di maggior rilievo che Fita dedica ai giovani, ai quali si affiancano numerose altre iniziative per la loro formazione ed in generale il loro coinvolgimento: al riguardo, solo nella nostra regione non dimentichiamo il concorso di critica per gli studenti delle superiori “La Scuola e il Teatro”, abbinato al festival “Maschera d’Oro”, il concorso “Teatro dalla Scuola” rivolto ai laboratori teatrali sempre delle superiori, i vari corsi, workshop e simili che ogni anno rivolgiamo ai nostri Associati più giovani. Sottolineo che parte di queste proposte non prevedono costi, essendo sostenute con risorse della Federazione. Probabilmente qualcuna potrà essere di maggior interesse e altre forse meno: certamente, però, tutte sembrano essere proposte per “pochi eletti”.
In realtà, a ben vedere, i Soci giovani sono in un buon numero negli organici delle nostre Compagnie: ma sembra che a tanti interessino poco le proposte loro rivolte; o forse non le conoscono bene; o forse, ancora, pensano che fare teatro amatoriale significhi essere pressapochisti e superficiali, magari solo perché non hanno approfondito la loro conoscenza teatrale. È un peccato che, soprattutto i più giovani, si facciano bastare il poco senza pensare a migliorarsi e magari migliorare le caratteristiche del gruppo nel quale sono inseriti.
In questo atteggiamento, però, incide anche l’aria che si respira all’interno delle nostre Compagnie. Se il Presidente o il responsabile del gruppo non informa, non sollecita, non coinvolge, i componenti dell’Associazione sono convinti che “basti” andare alle prove per essere pronti alla prossima recita in programma. Altra cosa ancora riguarda la scelta del repertorio, argomento mai sorpassato, del quale discutiamo da sempre e ancora una volta, approfonditamente, anche nell’ultimo congresso. Scegliere e rappresentare repertorio “leggero” non significa fare pagliacciate; “in lingua veneta” non per forza vuol dire meno impegnato e significativo che “in lingua italiana”. Come sempre tutto dipende dal testo e dall’autore scelti, oltre, chiaramente, a come li si rappresenta.
Su questo argomento invito ognuno di noi a riflettere, ricordandoci che “brillante” e “divertente” sono aggettivi che non servono nei cartelloni e che comunque non bastano: è sempre e solo il pubblico a valutare, dopo avere visto quanto proposto, se si tratta di un lavoro fatto bene o fatto male, indipendentemente dal genere, “brillante” e “divertente” compreso. Ed è proprio al “fatto bene” che ognuno di noi dovrebbe puntare, prima ancora di preoccuparsi che un testo diverta e per “fare bene” occorre impegnarsi, approfondire, conoscere. E andare a teatro a vedere gli altri.
Mi permetto allora di rivolgere un invito, più che un suggerimento, poiché siamo nel momento di massime proposte teatrali sia amatoriali che professionistiche: abituiamoci a frequentare il teatro (non solo a fare il nostro). È una forma didattica utile, che costa poca fatica e che il più delle volte può essere anche appagante.
Approfitto di queste pagine per rivolgere, insieme a tutto il Direttivo regionale, i più sinceri auguri di liete festività natalizie ai lettori, agli Associati e alle loro famiglie, auspicando inoltre che il nuovo anno porti il meglio a tutti.
Buon teatro!