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Giovani

Accademia del Teatro
Il racconto di Sofia

Studentessa diciottenne di Valdagno con la passione per il teatro e il canto, Sofia Refosco ha partecipato lo scorso settembre all’edizione 2018 dell’Accademia del Teatro: l’esperienza formativa residenziale che Fita nazionale, ogni anno in concomitanza con la Festa del Teatro, mette a disposizione di un gruppo di giovani associati selezionati in tutta Italia.

Componente della compagnia I Nati per Caso di Trissino, in questa formazione che da qualche tempo si occupa di musical ha trovato la propria dimensione ideale. Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa del suo amore per il teatro e di quanto ha vissuto all’Accademia, svoltasi a Palermo, dove è stata tra i giovani seguiti da Azzurra Viglianisi, danzatrice e regista catanese, che ha proposto un progetto dal titolo “Azzurro Mare”, dedicato alla Sicilia.

Come ti sei avvicinata al teatro?
Mi ha sempre affascinata, così come il canto, che coltivo da tempo. Dopo qualche esperienza in formazioni non propriamente strutturate (ma anche queste sono state molto utili), quando ho trovato un gruppo che univa queste due mie passioni ne sono stata molto felice.

Come hai saputo dell’Accademia del Teatro?
Attraverso la Newsletter di Fita Veneto, che mi arriva da quando mi sono iscritta al gruppo. Ho letto di questa opportunità a Palermo e ho deciso di coglierla. Diciamo che ho dovuto convincere i miei genitori, ma superato quell'ostacolo è andata.

E come è andata?
Benissimo. Era la prima volta che affrontavo un’esperienza di questo tipo, per cui non avevo particolari aspettative… ma mi ha sorpreso: il fatto di riunirci senza conoscerci eppure riuscire subito a creare un’intesa grazie alla comune passione che ci lega è formidabile. Ci sentiamo ancora, e ne sono felice.

E da un punto di vista tecnico e artistico?
Il tipo di teatro che abbiamo affrontato aveva una componente emozionale molto forte, ci ha chiesto di mostrarci. Io avevo solo un anno di esperienza alle spalle, quindi poca tecnica, ma ho trovato al mio fianco persone pronte ad aiutarmi.

Consiglieresti questa esperienza?
Assolutamente sì. Mi ha aiutato, per quanto si sia trattato di un teatro diverso da quello che porto avanti con il mio gruppo. L’energia che ho respirato a Palermo mi ha cambiata, mi ha dato una motivazione grande, che sono riuscita a portare con me e che sto cercando di trasmettere a tutti.

Se tu potessi “richiedere” un workshop formativo, come lo vorresti?
Mi piacerebbe avere a disposizione un workshop che aiutasse a gestire le emozioni sul palco: si tende a limitarle, per la paura che ci portino a commettere errori, invece bisognerebbe sfruttarle a nostro vantaggio, ma non si sa in che modo.

Sei molto giovane, frequenti ancora il liceo: pensi che continuerai a fare teatro?
Spero di sì e di avere l’opportunità crescere e maturare in questo ambito, perché lo ritengo davvero utile, senz’altro come formazione personale, ma anche, e molto, per gestire lo stress.