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Editoriale

di Mauro Dalla Villa
Presidente regionale Fita Veneto

Partecipare? Proporre? Fare?

Periodo intenso questo per la vita federativa. Si sono da poco svolte praticamente in tutti i Comitati provinciali, oltre che a livello regionale, le Assemblee annuali ordinarie per le approvazioni dei bilanci, come indicato dagli Statuti di ogni organismo. Ma anche dal punto di vista artistico non è da meno l’intensità delle programmazioni. In fase di chiusura le stagioni di prosa “tradizionali”, cioè quelle svolte all’interno dei teatri, per le nostre Compagnie comincia l’attività estiva, che ci vede impegnati in piazze, corti, aree pubbliche e siti storici.
Notevole anche l’attività nel settore della formazione, organizzata sia da numerose nostre Associazioni sia dagli stessi Comitati territoriali, con lo svolgimento delle consuete performances di fine corso, sotto forma di spettacoli veri e propri o semplicemente come occasioni di scambio delle competenze acquisite.
E lo stesso dicasi per l’attività all’interno degli istituti scolastici, con i laboratori teatrali che ogni anno, in questo periodo, propongono “saggi” nei quali non è raro gustare momenti di forte intensità, tanto per la qualità dei lavori e la profondità degli argomenti trattati, quanto per la competenza artistica messa in campo.
Insomma, una quantità e una varietà di proposte che, vista nel suo complesso, conferma come l’intraprendenza della nostra Federazione non tema confronti.
Di fronte a tanto dinamismo c’è, però, un aspetto che merita una riflessione approfondita. Mi riferisco alla nostra partecipazione che, in tante occasioni, non è minimamente confrontabile con la nostra vitalità. Siamo effervescenti nell’organizzare iniziative, ma poco inclini a partecipare a quelle proposte dagli altri, i nostri “colleghi”, dimenticandoci troppo spesso quanto vedere cosa fanno gli altri possa essere salutare e formativo per tutti noi, per imparare da chi fa meglio o evitare gli errori che vediamo compiere. Sembriamo sempre molto interessati e coinvolti in ciò che proponiamo con la nostra Associazione di appartenenza, ma tendiamo a non considerare a sufficienza quanto proposto dagli altri, dalle altre Associazioni o dalle strutture federative.
Tanto più che poi, in diverse Assemblee territoriali, si sentono interventi del tipo “Perché non facciamo la tale cosa?”, “Potremmo proporre la seguente rassegna” e altri analoghi... Ma se a dirlo sono proprio coloro che non si muovono, si capisce perché le buone idee corrano il rischio di restare lettera morta. Tutto questo per ribadire che non è sufficiente avere buone idee: è anche necessario, poi, fare in modo che esse possano concretizzarsi, magari operando in prima persona o aiutando chi dovrebbe attivarsi.
Siamo informati di tutto e di ogni iniziativa. Le comunicazioni sono capillari e, grazie a internet, mail, facebook, si ricevono le notizie “in tempo reale”. Rischiamo però di sacrificare l’aspetto personale, il piacere di esserci, di intervenire fisicamente e di partecipare, delegando di fatto a non meglio precisati “altri” il compito di fare anche per noi. In questo modo, però, ci priviamo della possibilità di condividere, del diritto di dissentire, del gusto di apprezzare o della soddisfazione di agire come stimolo a fare meglio.
L’attività dei Comitati provinciali deve essere sostenuta quanto più possibile dai rispettivi associati: certamente nel momento dell’ideazione, ma anche successivamente, nella partecipazione concreta. E non solo quando siamo noi stessi ad essere coinvolti in spettacoli, rassegne o performance diverse, ma anche quando, sulla scena, ci sono altri. Anche questo è un modo di fare Federazione, anche questo è un modo di sostenere chi dovrebbe occuparsi, prima che del proprio, del bene comune per tutti noi.
Il numero di Fitainforma che ci accingiamo a “sfogliare” ancora una volta ci evidenzia un mondo, il nostro, che si muove in tantissime direzioni. Ognuno di noi può percorrere quella che più gli si addice e se crede anche dare uno sguardo alle altre. Se poi avremo voglia di manifestare quale sia quella che più risponde alle nostre aspettative, saremo lieti di confrontarci.
Buon teatro a tutti.