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Editoriale

di Mauro Dalla Villa
Presidente regionale Fita Veneto

È davvero tutto inutile?

Dopo lo svolgimento del nostro consueto appuntamento congressuale di domenica 7 ottobre scorso, del quale all’interno di questo numero troveremo ampia trattazione, ci si pongono alcuni interrogativi tra i quali una domanda di base: “È tutto inutile?”.
Ovviamente non ci riferiamo ai contenuti della giornata di convegno, che invece ha fornito interessanti spunti di riflessione, quanto piuttosto all’impegno che la Federazione, attraverso coloro che sono stati eletti per guidarla, dedica alle proposte per gli Associati.
Infatti, se da un lato chi partecipa, soprattutto se non tesserato, esprime il suo apprezzamento per le iniziative di informazione e formazione proposte, dall’altro lato si registra che i partecipanti sono quasi sempre gli stessi.
Sia chiaro: è sempre un piacere ritrovare gli amici che ad ogni appuntamento sono presenti e condividono un percorso di esperienze; ma resta comunque il dubbio, per non usare il termine amarezza, che buona parte dei nostri Soci non abbiano interesse, spinti da un desiderio di informazione e crescita personale, prima ancora che federativa.
Non è mai tempo perso partecipare a riunioni e convegni. Se proprio non saranno del tutto utili gli argomenti in discussione, certamente sarà importante lo scambio di esperienze e contatti con persone che altrimenti non vedremmo di frequente. E ancora di più sarebbe opportuna la partecipazione di quegli Associati che, non rivestendo ruoli dirigenziali nella loro Associazione, se restano fuori dal giro dei contatti, rischiano di non venire mai a conoscenza di nulla.
Il rammarico che manifestiamo è perciò tutto per chi non c’era più che per noi che, invece, eravamo presenti, perché resta la convinzione che non dobbiamo focalizzarci sul numero delle presenze, quanto piuttosto sul loro interesse: a prescindere da quanti partecipano ad un’iniziativa, insomma, è sempre necessario fare in modo che quelli che lo fanno possano trarre giovamento da quanto si tratta.
Ripetiamo che non è una questione di numeri o di presenze. La platea con pochi posti liberi di domenica ci fornisce conferma che i momenti di incontro sono necessari ed è certamente opportuno favorirli quanto più possibile. Ci rammarica però sentire, in talune occasioni, Associati dire che non sapevano o non erano al corrente.
Facciamo parte di una grande Federazione, non solo per i numeri che genera, ma soprattutto per le opportunità che offre. Soprattutto per i giovani, ma non solo per loro. È un peccato non approfittarne, a maggior ragione quando non c’è nulla da spendere, a parte il proprio tempo. Il nostro tempo, quello che tutti noi dedichiamo alle attività associative e federative, è certamente una delle risorse più importanti che spendiamo, a beneficio nostro ma anche di quanti con noi si impegnano per gli stessi scopi. Dedicarlo, in parte, anche per fare meglio ciò che già facciamo, diventa importante e non differibile per qualificare il nostro impegno; e necessario, più ancora che opportuno, per rendere maggiormente apprezzabile ciò che proponiamo al pubblico.
Un impegno che vorremmo strappare a chi ha la responsabilità di gestire la propria Associazione è quindi quello di rendere sempre più presenti e partecipativi i propri iscritti, ma è un invito che rivolgiamo a tutti. Spendiamo qualche ora per essere più formati e informati. Saremo più appagati per tutto ciò che facciamo e appaganti per coloro che fruiscono delle nostre proposte teatrali.
Buon teatro a tutti.