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TERZO SETTORE - Fita Veneto è pronta

Fita Veneto ha approvato, domenica 20 ottobre scorso ad Adria (Rovigo), il proprio statuto modificato alla luce della nuova normativa sul Terzo Settore. L'operazione è stata effettuata nel corso dell’annuale congresso regionale della Federazione, trasformato per l’occasione anche in assemblea straordinaria. In tanti non hanno voluto mancare all'importante appuntamento, che ha permesso anche, grazie anche alla presenza dell’esperto Roberto De Giuli, di analizzare in generale quelli che saranno i cambiamenti in materia per le compagnie. Nell'occasione, comunque, è stato ricordato come le associazioni affiliate Fita possano già contare su una bozza di nuovo statuto e su altre utili informazioni visionando l’area riservata del sito nazionale www.fitateatro.it.
Il congresso, dopo il saluto del vicepresidente nazionale Aldo Zordan, è stato introdotto e coordinato dal presidente Fita Veneto, Mauro Dalla Villa, che ha inoltre illustrato la 33ª edizione dell'annuario Fitainscena, vetrina delle compagnie iscritte alla Federazione a livello regionale e dei loro repertori, che si confermano particolarmente variegati.
Un sentito ricordo è stato inoltre rivolto da Dalla Villa al drammaturgo, scrittore e critico Luigi Lunari, scomparso lo scorso agosto, per anni consulente artistico di Fita Veneto, al quale è dedicata la copertina dell’annuario.
Il congresso di Adria, infine, ha visto la proclamazione della compagnia vincitrice del Gran Premio Veneto del Teatro Amatoriale: si tratta de La Moscheta di Colognola ai Colli (Verona) che con lo spettacolo “Ben Hur” di Gianni Clementi rappresenterà quindi la regione al Gran Premio indetto da Fita nazionale.

Qui di seguito l'intervento al congresso del presidente Mauro Dalla Villa

Il 33° Congresso regionale F.I.T.A. Veneto, oltre ad essere un gradito momento di incontro fra gli Associati, segna anche l’uscita del nostro prezioso annuario FITAINSCENA, anch’esso giunto alla 33ª edizione.
Lo definisco “prezioso” perché si tratta di uno strumento di consultazione importante, in particolare per chiunque si accinga ad organizzare una stagione teatrale, dato che al suo interno può trovarvi, con ordine e ampiezza di informazioni, numerose produzioni tra le quali scegliere.
È “prezioso”, però, soprattutto perché presenta in un’unica raccolta la mole di attività delle Compagnie associate: la sintesi delle tante ore di impegno, di studio, di ricerca, di prove, che doniamo all’associazionismo culturale di cui facciamo parte.
Penso che ognuno di noi, sfogliandolo, vi riveda in qualche modo il tempo che ha dedicato ad ogni allestimento. E se lo moltiplica per tutte le compagnie e i titoli che vi sono elencati, può comprende quanto sia intensa e corposa l’attività che l’associazionismo teatrale F.I.T.A. realizza nella nostra regione. E ancora, se si considera che all’attività prodotta da ogni Associazione artistica corrisponde un complesso esponenzialmente più grande di partecipanti e di spettatori, ci si può fare un’idea di quanto rilevante sia l’universo di attività che la nostra Federazione riesce a movimentare.
In estrema sintesi, oggi F.I.T.A. nel Veneto è: 239 Associazioni affiliate; 4621 iscritti; più di 5000 spettacoli all’anno per un pubblico di oltre 1.600.000 spettatori; una diffusione capillare, che tocca anche gli angoli più remoti del territorio.
Non lo diciamo per alimentare un banale compiacimento, ma per ravvivare la consapevolezza comune su dati oggettivi, sul loro peso e sul loro significato.
FITAINSCENA 33 presenta perciò la situazione attuale dell’intensa attività delle Compagnie affiliate, in grado di proporre un repertorio che - pur non sorprendendoci, vista l’ormai consolidata vivacità e qualità che contraddistingue la nostra tradizione teatrale - risulta straordinariamente articolato.
La maggior parte dei titoli rientra naturalmente nell’ambito della prosa, ma non mancano tante altre declinazioni artistiche, dal cabaret al teatro musicale, dal teatro-ragazzi al teatro di figura e non solo. A ulteriore conferma del dinamismo del nostro teatro, segnaliamo come in FITAINSCENA 33 siano ben 147 i titoli venuti ad aggiungersi come nuovo repertorio per la stagione attuale; titoli che hanno in parte sostituito altri che non vengono più rappresentati.
Si scoprirà inoltre, leggendolo, che tra i 1056 titoli rappresentati dalle Compagnie del Veneto prevalgono le opere in lingua italiana (ben 666) rispetto ai testi in lingua veneta (390): cosa che ci consente di rammentare ancora una volta quanto sia fuori luogo riferirsi al teatro amatoriale esclusivamente come teatro dialettale, soprattutto quando l’aggettivo venga utilizzato con accezione negativa, la qual cosa è già di per sé una superficiale e ingiustificata banalizzazione.
Non vorrei però sembrare solo celebrativo. È opportuno, a volte, fare anche una costruttiva autocritica. A tale riguardo, è sicuramente fondamentale, nella nostra attività, favorire l’aggregazione, l’incontro, la socialità, aspetti imprescindibili del nostro essere “Associazioni” e per essere attrattivi per il pubblico. È però sempre più irrinunciabile privilegiare la qualità di quanto proponiamo, sia nella scelta dei testi, sia nella loro messa in scena.
Il discorso vale per qualsiasi genere decidiamo di affrontare, ma è certamente più complesso quando si voglia proporre quel teatro brillante che - sotto molti aspetti a torto – si tende a considerare più “facile”. In primo luogo, non dobbiamo commettere l’errore di confondere la “leggerezza” che certamente può piacere al pubblico con la “banalità”. E allo stesso modo non dobbiamo trasformare la carica comica insita in un testo in un lasciapassare per la mediocrità di un allestimento, per lo scarso impegno nell’impostazione registica, nella recitazione o nella cura complessiva di ciò che portiamo sul palcoscenico.
L’apprezzamento del pubblico va ricercato facendo bene il nostro teatro, che rimane sempre (sia quando si proponga come piacevole intrattenimento, sia quando voglia toccare altre corde) uno strumento di educazione del pubblico, di crescita del suo gusto e del suo senso critico, di diffusione della cultura e come luogo di incontro, di dialogo, di confronto. Promuovere e realizzare queste occasioni con impegno, cura, dedizione e consapevolezza (per dare un senso ancora più pieno e ricco a quella “passione” che sempre ci anima) significa contribuire al miglioramento delle persone e delle comunità con le quali entriamo in contatto e che scelgono di affidare a noi parte del loro tempo.
Tra poco entreremo nel vivo del nostro congresso annuale, che quest’anno abbiamo naturalmente voluto dedicare all’incombente necessità di adeguare gli Statuti delle nostre Associazioni alle nuove disposizioni del Codice del Terzo Settore: oggi le affronteremo insieme per informare e aggiornare, così da rendere a tutte le Compagnie più agevoli e più chiari i passi da compiere.
Chiudo segnalando come FITAINSCENA 33 ricordi in copertina, con un tratto a matite colorate di Filippo Bordignon, Luigi Lunari, a lungo consulente artistico di F.I.T.A. Veneto. Rivolgiamo in questo modo un saluto ad un grande drammaturgo, scrittore, critico teatrale e più in generale un tributo alla sua profonda e vasta cultura, con la consapevolezza di quanto ci abbia messo a disposizione in tanti anni di collaborazione e di quanto abbiamo potuto apprendere su quel tema che anche per lui era una grande passione: il teatro fatto bene.
Un ringraziamento a tutti voi che siete presenti oggi, a tutti coloro che hanno contribuito a raccogliere e ordinare i dati contenuti in FITAINSCENA 33 e a tutti gli Associati di ogni Compagnia per ogni momento che dedicano alla nostra comune attività.
A tutti e a ciascuno in particolare l’augurio di fare teatro sempre con le maggiori soddisfazioni.