Fita Logo trasp  fita logo 70
regione veneto  facebook googleplus instagram youtube

LA PAROLA AL TERRITORIO - Comitato di Treviso

comitato treviso

Con il telefono Sladana Reljic (tesoriera), dietro a sinistra Marta Andretta (consigliera), al centro Sabrina De Benetti (consigliera), in alto a destra Mattia Zorzetto (presidente), davanti a lui Marta Gasparini (segretaria), in basso a destra Paolo Ronchin (vicepresidente)


 

 

 

COMITATO FITA TREVISO
Presidente Mattia Zorzetto
Paolo Ronchin, vicepresidente / Marta Gasparini, segretario / Sladana Reljic', tesoriere / Marta Andretta, consigliere / Sabrina De Benetti, consigliere
Collegio dei revisori dei conti: Norberto Riccioni e Antonio Zanetti

Quali sono i punti principali del vostro programma?
Il nuovo quadriennio che si apre è improntato alla continuità: ciò che è stato iniziato con il Direttivo precedente, nel quale Biancamaria Dozzo era presidente ed io ricoprivo il ruolo di vice, sarà quello che porteremo avanti, almeno in questa prima fase del mandato. I punti principali della nostra azione riguardano sicuramente l'avvicinarsi sempre più alle compagnie nostre associate - anche tramite il nostro progetto fiore all'occhiello, afFI(a)TAti -, il rapporto con il mondo della scuola - tramite i progetti avviati in questi ultimi anni - e il migliorare sempre più la qualità e il gradimento del pubblico durante la nostra storica rassegna al Teatro Eden di Treviso.

Avete già iniziato ad attuare qualche iniziativa?
Sì, perché la maggior parte di questi progetti vengono inseriti nella nostra rassegna, iniziata prima delle elezioni. In pieno svolgimento è, ad esempio, il già ricordato afFI(a)TAti, nel quale attori di tante compagnie iscritte a Fita Treviso si uniscono, sotto la guida di un regista di riconosciuto valore: quest'anno si lavora con Daniele Franci, responsabile nazionale della formazione Fita, per la realizzazione di uno spettacolo da presentare durante la serata di gala della nostra rassegna. Allo stesso modo, sono in atto i progetti per le scuole: Giovani Critici, grazie al quale circa 200 alunni di varie scuola medie della provincia sono invitati gratuitamente ad assistere ad uno spettacolo in cartellone e chiamati a recensirlo (i migliori elaborati vincono un "buono libro", quelli più originali un abbonamento per la successiva stagione); e così pure Giuria Giovane, che invita una ventina di studenti di varie scuole superiori ad assistere a tutti gli spettacoli e a decretare quello a loro giudizio migliore, assegnando uno specifico premio. Tanti altri progetti sono al vaglio del nuovo Direttivo, e tra questi presto vedremo quali saranno effettivamente realizzabili.

Quali ritenete siano i punti di forza della presenza Fita nel vostro territorio e quali gli ambiti nei quali pensate ci possano essere spazi di miglioramento?
Se devo trovare un punto sul quale si dovrà insistere ulteriormente, questo è sicuramente la comunicazione con i soci. In questi anni avremmo veramente voluto raggiungere ogni singolo iscritto, ma ciò non è stato possibile: evidentemente anche i canali tradizioni (lettere cartacee e e-mail) non sono più performanti. Ottimi risultati abbiamo ottenuto iniziando a visitare le compagnie del territorio: parlarsi direttamente è sempre il modo migliore per capire quali siano le esigenze delle persone e le loro proposte. Su questa linea, ritenuta fondamentale dal precedente Direttivo, proseguiremo anche in questo quadriennio.
Quanto al nostro punto di forza, sicuramente è l'affiatamento (e gioco volutamente sul nome del progetto che stiamo portando avanti) che si sta creando: chi ha voluto partecipare si sta rendendo, nel contempo, protagonista sempre più attivo della vita associativa. Tanti progetti, anche tra compagnie, sono nati proprio grazie alla conoscenza diretta che certe esperienze hanno consentito.

Il rapporto con le compagnie: c'è una buona partecipazione e come interagite con loro?
A questa domanda ho in parte già risposto, come dicevo abbiamo sempre cercato di migliore questo rapporto con le compagnie. Stiamo però pensando ad un metodo più moderno per cercare di essere sempre meglio raggiungibili e più efficaci nella comunicazione, anche a costo di mandare dei tweet, visto che le email istituzionali non sembrano essere troppo gradite. Il nostro obiettivo è quello di essere un tutt'uno con i soci: cosa che, per sua stessa natura, il Comitato provinciale dovrebbe essere.

La nascita di nuove formazioni nel vostro territorio è vivace? E come vi avvicinate alle giovani realtà?
Quanto alla prima domanda, vedendo i dati relativi al numero di compagnie iscritte dal 1986 al 2015 si nota come il trend di Fita Treviso sia stato il maggiore di tutti i Comitati provinciali del Veneto, aumentando, in trent'anni, del 350%. Ancora oggi la formazione di nuove compagnie è sempre vivace e ogni anno ci contattano almeno due nuove formazioni: non tutte si associano, ma il solo fatto che ricerchino informazioni su di noi e su quello che facciamo è una cartina di tornasole che misura la bontà della nostra azione sul territorio.
Riguardo alle giovani realtà, questo è forse il punto di forza di questo nuovo Comitato, che credo sia uno dei più “giovani” d'Italia: io sono stato eletto a 27 anni, così come un componente dei revisori dei conti; tesoriera e segretaria hanno rispettivamente 29 e 21 anni; e penso che la compresenza nel nostro Comitato di rappresentanti di età diverse - alcuni più giovani, altri più adulti - possa portare lontano. Tutto questo per dire che "le giovani realtà" del territorio all'interno del Comitato Fita ci sono già; ora la speranza è di essere più efficaci e più “attraenti” per tutte le altre giovani realtà, in senso lato: compagnie, ma anche spettatori, scuole, associazioni...

Formazione: avete già un programma avviato o state progettando qualcosa di specifico in materia?
La formazione nel 2016 è andata molto bene. Abbiamo fatto partire un paio di corsi che hanno avuto una buona risposta; talmente buona che per uno di questi (il corso di espressività vocale, guidato da Marina Biolo) è già partito il secondo modulo. Tanti altri corsi di formazione sono al vaglio, alcuni dei quali anche originali e mai fatti, come teatro-danza o doppiaggio, in modo da attirare la curiosità di tutti. Credo che per inizio 2017 saremo pronti e ne parleremo sicuramente anche con il Comitato regionale: infatti, perché non estendere le cose buone anche al di fuori della provincia?