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Vita associativa

Con Mauro Dalla Villa
fra risultati e progetti

Con Mauro Dalla Villa, presidente regionale veneto della Federazione Italiana Teatro Amatori, facciamo il punto sui temi di maggior rilievo nell'agenda Fita. Numerosi i punti da approfondire, anche alla luce di alcuni appuntamenti ormai prossimi, legati sia ad aspetti artistici che organizzativi e normativi, a partire dalla seconda tappa del progetto Fondamenta che avrà anche una particolare versione già in cantiere.

internoIniziamo con un bella notizia: la conferma della seconda tappa in Veneto del progetto Fondamenta – Una rete di giovani per il sociale.
Assolutamente sì. Dopo la positiva esperienza vissuta ad Adria, in provincia di Rovigo, proporremo una nuova edizione del workshop gratuito per giovani dai 18 ai 30 anni (iscritti e non) dal 3 al 6 ottobre a Monticello Conte Otto, in provincia di Vicenza, in entrambi i casi in stretta collaborazione con le Amministrazioni Comunali. Le iscrizioni sono aperte fino al 18 settembre e tutte le informazioni saranno inserite nell'apposito bando pubblicato su www.fitaveneto.org e su www.fitateatro.it: ma intanto chi vuole può anticipare il proprio interesse contattando la nostra segreteria, allo 0444 324907 al mattino, o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Da Fita Veneto, quindi, una particolare attenzione per i giovani, a cominciare dalla formazione...
Proponiamo iniziative credo valide, almeno a giudicare dalla viva soddisfazione di quanti vi prendono parte. Ma non è per nulla facile coinvolgere i ragazzi e non smettiamo di chiederci il perché. Precisiamo subito che la nostra Federazione non è affatto – passatemi il termine - "anziana" come si potrebbe pensare: sui circa 5 mila tesserati in Veneto, quelli tra i 18 e i 30 anni sono più di mille. Non credo nemmeno che ci sia una carenza di informazione: li avvisiamo delle opportunità che li riguardano con email personali, abbiamo un sito internet che certamente è alla portata dei giovani, usiamo regolarmente Facebook... E non credo sia nemmeno per i contenuti che proponiamo, apprezzati da chi partecipa, o per le modalità utilizzate, che anzi sono sempre estremamente vantaggiose, riducendosi al massimo alle spese di viaggio. Quindi non chiediamo un impegno di tipo economico, ma solo di tempo: e il problema sta forse qui, nel fatto che oggi i giovani hanno molte opportunità tra cui scegliere e non sempre prendono sufficientemente in considerazione le proposte della nostra (e loro) Federazione...

Perché secondo lei?
Ho spesso la sensazione che il mondo teatrale che rappresentiamo sia visto come qualcosa di "altri tempi", legato solo ad un certo tipo di repertorio molto tradizionale, quasi esclusivamente dialettale perlopiù detto in senso spregiativo, ancorato negli allestimenti solo ad un verismo addirittura anacronistico... Non è così, naturalmente, e per rendersene conto basta guardare il repertorio delle nostre compagnie: la scelta di autori e titoli spaziano nelle più diverse direzioni. Ma la percezione che il pubblico ha di noi – soprattutto quello giovanile – può pagare lo scotto di un certo tipo di allestimenti, che in effetti restano fissi in un passato da cartolina; un po' per abitudine, un po' per paura di uscire dalla strada più sicura... Non vorrei essere frainteso: non sto dicendo che non si debba più proporre – per fare il più classico degli esempi veneti – il teatro di Goldoni. Assolutamente no. Credo però che, proprio perché si ama un certo tipo di repertorio, lo si debba rendere vivo, credibile, uscendo da standard superati che finiscono col vanificare anche qualità recitative o registiche di rilievo. Rinnovare l'approccio ai testi – lo abbiamo detto spesso, anche nei congressi degli ultimi anni – non può che giovare al nostro fare teatro, qualunque strada stilistica decidiamo poi di percorrere, e non può che migliorare l'immagine che diamo all'esterno, più attuale e più rispondente anche alla realtà della Federazione forte, ben strutturata e al passo con i tempi che siamo.

Collegato al tema giovani c'è quello della scuola. All'assemblea di Lendinara, lo scorso aprile, era stata avanzata l'idea di formare un "tavolo di lavoro" in cui coinvolgere iscritti con esperienza in questo mondo, così da capirne meglio esigenze e dinamiche e migliorare l'offerta al riguardo. Si sta procedendo?
Ne abbiamo già parlato anche in consiglio federale e abbiamo sollecitato i presidenti provinciali a farsi carico di individuare uno più insegnanti o dirigenti scolastici nella propria provincia che siano disponibili a dare il proprio aiuto qualificato. È uno dei progetti su cui si lavorerà dopo l'estate.

Restando in questo ambito vale la pena ricordare Teatro dalla Scuola, che proprio quest'anno è stato rinnovato nella formula. Com'è andata?
Si è chiuso benissimo, con una partecipazione straordinaria alla serata finale a Padova. La nuova formula – con la giuria itinerante chiamata a visionare gli spettacoli durante l'anno scolastico, senza la realizzazione di una rassegna a parte, in avvio dell'anno successivo - ha dato ottimi risultati, anche se c'è ancora spazio di miglioramento, soprattutto per agevolare il compito non facile della giuria.

Torniamo alla formazione, che non è rivolta solo ai giovani. Al riguardo Fita Veneto sta per lanciare un corso molto particolare. Di cosa si tratta?
L'idea è di proporre un workshop analogo a quello del progetto Fondamenta ma rivolto agli "over". Si lavorerà sempre sul teatro di figura, sulla creatività, sull'esplorare quella dimensione del gioco e della fantasia alla quale, dopo una certa età, ci si disabitua, perdendo così tante potenzialità sia a livello personale che artistico. Anche in questo caso sarà un workshop residenziale, elemento importantissimo perché crea gruppo e una condivisione diversa; certo non sarà semplice organizzarlo, perché dovremo individuare periodo e modalità adeguate, ma ci stiamo impegnando per realizzarlo al meglio e sono certo che le adesioni non mancheranno, anzi.

Veniamo al festival nazionale Maschera d'Oro, la cui macchina organizzativa si è rimessa in moto proprio in queste settimane...
Abbiamo pubblicato il bando della 32ª edizione, con iscrizioni entro il 5 settembre. Il festival nazionale è un fiore all'occhiello della nostra Federazione, e siamo certi che anche quest'anno raccoglieremo adesioni interessanti da tutta Italia, così da proporre un ottimo cartellone a beneficio del pubblico che ci segue sempre con grande calore. In più avremo naturalmente il 26° Premio Faber Teatro, promosso dagli amici di Confartigianato Imprese Vicenza: un esempio virtuoso, non ci stancheremo mai di ripeterlo, di come mondo imprenditoriale e cultura possano creare insieme occasioni importanti e dense di significato.

Un tema centrale dei prossimi mesi sarà il Terzo Settore. Che cosa attende le compagnie?
Come noto, i termini per l'adeguamento sono stati spostati al 30 giugno 2020, ma dobbiamo essere pronti. Il nostro primo passo dopo la pausa estiva, quindi, sarà proporre alle compagnie uno statuto già adeguato per l'accettazione nel Registro regionale: con ogni probabilità, infatti, i soggetti iscritti nel Registro regionale trasmigreranno automaticamente nel Registro unico nazionale. Nel frattempo, da settembre, i Comitati provinciali attiveranno incontri territoriali per parlare esclusivamente di questo: sarà importante, perciò, che le compagnie vi prendano parte e si informino presso i propri presidenti, nel caso abbiano qualche incertezza. Al Terzo Settore, infine, sarà dedicato il congresso Fita Veneto, fissato per domenica 20 ottobre: fungerà anche da assemblea straordinaria per l'adeguamento dello statuto della Federazione regionale e in più approfondiremo il tema con rappresentanti ed esperti della materia.

Nella foto in alto, un momento della premiazione di Teatro dalla Scuola 2019

 

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