Monografie
Due testi da riscoprire
Anche in questo numero raddoppiamo la nostra proposta, offrendovi due brevi lavori di Primo Piovesan, nuovo entrato nel nostro Progetto Teatro Veneto, che mira a far conoscere autori e opere poco conosciute o dimenticate. Piovesan, nato ad Alessandria nel 1891 e morto a Vicenza nel 1945, fu giornalista e commediografo, dopo essere stato attratto dal palcoscenico fin da giovanissimo.
Il nostro viaggio alla scoperta del teatro veneto meno conosciuto ci porta, questa volta, ad incontrare Primo Piovesan: un autore noto e prolifico, ma del quale diversi testi sono stati dimenticati. La nostra scelta è caduta sugli atti unici "In calle", scritto in rima, e "Un ingegner de vecio stampo".
Primo Piovesan nacque nel 1891 ad Alessandria dalla friulana Domenica Pellegrini e dal sergente trevigiano Primo Piovesan, che vi lavorava all'Intendenza di Finanza. La madre morì quando Primo aveva solo dieci anni e con fratello Secondo e la sorella Giuseppina seguì il padre a Brescia e un anno dopo a Vicenza, dove i due fratelli ebbero il loro primo incontro con il teatro all'oratorio dei Servi, grazie al cappellato don Giuseppe Stocchiero, che aveva fondato la filodrammatica compagnia Utile Dulci.
Il suo talento nelle parti comiche lo porta a mettersi in luce nelle rappresentazioni della compagnia e gli vale anche l'assegnazione, durante il servizio militare dal 1911, al Corpo dei Musicanti della Caserma di Fanteria di Verona, dove continua a recitare con crescente successo.
Durante la prima guerra mondiale, per una malformazione al palato non viene assegnato al fronte, ma recita per sostenere il morale delle truppe e raccolgiere fondi , e nel 1917 inizia a lavorare per la Gazzetta di Venezia come corrispondente da Vicenza. In quegli stessi anni conosce l'attrice veronese Carlotta Ines Albi, che sposa nel 1919. L'anno successico debutta come attore professionista con la compagnia Serenissima di Bologna, ma se ne allontana l'anno seguente, quando forma la Ars Veneta (poi Compagnia Drammatica Italiana del Teatro Veneto) insieme ad alcuni amici, tra i quali Gianfranco Giachetti e Cesco Baseggio.
Fra il 1920 e il 1930 scrive molto per il teatro, sia da solo sia a quattro mani con altri autori (come Comici in campagna con Vittorio Boni o El Strolego de Pojana con Adolfo Giuriato), ottenendo grandi successi come "Santità", replicatissima in Veneto e in Italia, o "I Magnagati", ma poche entrate: ragione per la quale è costretto a dedicarsi più attivamente al giornalismo, scrivendo tra l'altro per Il Giornale di Vicenza (che durante il ventennio diventa La Vedetta Fascista), Il Gazzettino e Il Resto del Carlino. Nello stesso decennio nascono i figli Domenico (1920), Graziella (1927) e Luciano (1930).
Il fascismo lo considerava un personaggio utile per la propaganda, ma Piovesan, dopo aver accettato in un primo tempo la tessera del partito, inizia ben presto a mostarsi poco disponibile a collaborare e ad esaltare Mussolini, tanto da vedersi costretto a trasferire la famiglia a Marostica. Nel 1942 subisce un primo arresto e l'8 settembre 1943 deve andarsene da Vicenza per sfuggire ai fascisti a causa di alcune sue dichiarazioni pubblicate da Il Gazzettino, iniziando una serie di trasferimenti in vari centri del Veneto che terminano solo alla fine del 1944, quando torna a scrivere per Il Gazzettino. Muore però per un tumore al rene e alla vescica il 31 luglio 1945, ad appena 53 anni.
A vostra disposizione i due testi
IL LIBRETTO COMPLETO DE IN CALLE (versione Doc) - IN CALLE (versione Pdf)
IL LIBRETTO COMPLETO DE UN INGEGNER DE VECIO STAMPO (versione Doc) - UN INGEGNER DE VECIO STAMPO (versione Pdf)
FITAINFORMA ringrazia Silvia Bagnara Milan per l'accurata e paziente revisione grafica del testo.