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LA PAROLA AL TERRITORIO - Comitato di Rovigo

comitato rovigo

Luca Demetri (presidente) Velida Fontan (segretario) Natascia Celeghin (consigliere) Walter Biziato (vice presidente). Manca solo Simonetta Farinelli (consigliere).


 

 

 

COMITATO FITA ROVIGO  
Presidente Luca Demetri
Valter Biziato, vicepresidente / Velida Fontan, segretario e tesoriere / Simonetta Farinelli consigliere / Natascia Celeghin consigliere
Collegio dei revisori dei conti: Mauro Descrovi, Tiziano Fontan e Massimo Brancalion

Quali sono i punti principali del vostro programma?
Spesso i Comitati sono visti dai soci come “procacciatori d’affari”, come agenti di spettacolo e organizzatori di rassegne. Mi piacerebbe, invece, portare i soci di Rovigo a vedere nel Comitato un luogo d'incontro, dove sviluppare idee e progetti, e nelle riunione assembleari un’occasione di formazione. Questo, dunque, il primo punto del programma: cercare di rendere gli incontri meno burocratici e più formativi, momenti in cui ci si possa incontrare con le altre compagnie, confrontare con degli esperti e divertirsi.
Il secondo è la volontà di incontrare gli enti e le associazioni che si muovono per la cultura e il teatro nel nostro territorio, per poter far conoscere la realtà Fita e diffondere la voce del teatro amatoriale. I fondi sono sempre più ridotti e difficili da ottenere: per questo ritengo che la progettazione a più mani, la collaborazione e la condivisione delle risorse siano fondamentali.
Un altro punto fondamentale del programma, infine, è rivolto ai giovani. Alle rassegne si vedono sempre meno bambini e giovani e questa scarsa frequentazione porta a far invecchiare le compagnie, che spesso si ritrovano per anni ad essere composte sempre dalle stesse persone, senza un ricambio generazionale: perché, se non si va a teatro, non si vuole nemmeno fare teatro. Come portare avanti questo obiettivo è una sfida che lanciamo a tutti i nostri soci.

Avete già iniziato ad attuare qualche iniziativa in questo senso?
Sulla scia delle iniziative condotte dal Comitato precedente, abbiamo iniziato a lavorare alla rassegna Incontriamoci a Teatro, che vedrà compagnie Fita (della provincia e di fuori provincia) esibirsi il sabato sera e la domenica pomeriggio al Teatro Duomo di Rovigo. La doppia rappresentazione è pensata per arrivare al pubblico di ogni età, visto che quello del sabato sera è l’appuntamento classico, mentre la domenica pomeriggio è più adatta per le famiglie, per chi vuole visitare la città o per chi, dopo lo spettacolo, vuole concedersi un aperitivo o una cena in uno dei tanti locali di Rovigo:  il teatro diventa, così, occasione autentica per vivere il territorio.
Per quanto riguarda le nuove iniziative, siamo in contatto con qualche amministratore locale per avviare collaborazioni e riaprire qualche teatro fermo da tempo: il tutto, però, è ancora in fase di definizione. Un'altra relazione che vogliamo instaurare è quella con le Pro Loco: anche in questo caso, stiamo organizzando alcuni incontri conoscitivi. Gli aspetti della formazione ai soci e dell’apertura di un cantiere dedicato ai giovani, invece, sono materia sulla quale stiamo ancora progettando, per capire come intervenire al meglio.

Quali ritenete siano i punti di forza della presenza Fita nel vostro territorio e quali gli ambiti nei quali pensate ci possano essere spazi di miglioramento?
I punti di forza della presenza Fita nel nostro territorio sono legati alle rassegne, ormai diventate una tradizione consolidata. Non solo quelle organizzate dal Comitato (Incontriamoci a Teatro a Rovigo e Sul Palco d’inverno, itinerante) ma anche e soprattutto alle tante rassegne e iniziative portate avanti dalle singole compagnie. La maggior parte delle formazioni di Rovigo gestisce almeno una rassegna nel proprio Comune e spesso vengono coinvolte per organizzare rassegne nei Comuni limitrofi: questa vivacità è sicuramente segno di una grande volontà di lavorare, di mettersi in gioco, e rappresenta quindi, senza dubbio, un significativo punto di forza.
Questo punto di forza, però, porta con sé il pericolo della standardizzazione, del fare tante rassegne ma farle “tutte uguali”, con gli stessi titoli. Proprio su questo aspetto potremmo quindi trovare uno spazio di miglioramento, impegnandoci il più possibile nell'individuazione delle compagnie da invitare alle rassegne, anche da fuori provincia e fuori regione, spingendoci oltre la nostra "zona di comfort".
Un secondo spazio di miglioramento sta poi nell'avvicinarci ad altre associazioni della provincia, non necessariamente attive in campo teatrale, ma tali da poter portare a collaborazioni interessanti:  penso alle tante realtà di valorizzazione del territorio con cui si potrebbe collaborare, per esempio, alla realizzazione di video-guide o di documentari interattivi. Così da far conoscere la Fita come realtà viva e partecipe nel territorio e non solo come «quelli che fanno rassegne».

Il rapporto con le compagnie: c'è una buona partecipazione e come interagite con loro?
Possiamo essere contenti della partecipazione che registriamo a Rovigo. Certo, forse siamo aiutati dal fatto che la provincia non è grandissima: però le compagnie ci sono, partecipano e lavorano. Sicuramente non bisogna adagiarsi: la partecipazione può e deve essere migliorata; soprattutto dobbiamo riuscire a portare alle assemblee e ai vari incontri quelle compagnie che fanno più fatica a partecipare. Le iniziative che abbiamo pensato - coniugare informazioni tecniche e momenti formativi - riteniamo possano dare buoni risultati. Con questo metodo di lavoro vorremmo che anche più soci partecipassero agli incontri, iniziando davvero a considerare le assemblee non come "luogo dei presidenti di compagnia" ma come vero e proprio spazio di incontro, conoscenza e dialogo tra i soci.
Sul versante dell'informazione, a Rovigo già da anni inviamo settimanalmente una email ai singoli soci con gli appuntamenti della settimana, che si tratti di rassegne organizzate dalle compagnie o di occasioni formative, di spettacoli particolarmente degni di nota o di comunicazioni di altro genere. Questo permette a tutti i soci di avere un po’ il polso della situazione del teatro nella nostra provincia e di prendervi parte.
Sempre riguardo all'interazione con le compagnie, una caratteristica geografica della provincia di Rovigo è la sua lunghezza e anche per questo abbiamo deciso di continuare a tenere le assemblee in maniera itinerante, con il Comitato ospitato ogni volta da una compagnia diversa;  l’obiettivo è duplice: avvicinarsi (anche fisicamente) alle compagnie e permettere la partecipazione a quanti più soci possibile. Ogni assemblea, infine, viene conclusa con una fetta di torta, gustata insieme: sembra un dettaglio insignificante, ma anche questo è un modo per “fare gruppo”.

La nascita di nuove formazioni nel vostro territorio è vivace? E come vi avvicinate alle giovani realtà?
In questi anni abbiamo visto crescere il numero di compagnie e ne siamo lieti, anche perché si è trattato di iniziative spontanee, non partite da noi. C'è stato chi ci ha contattato per chiedere un aiuto nel diventare associazione, per capire come e perché iscriversi alla Fita... Abbiamo sempre cercato di rispondere al meglio alle domande e di trovare le soluzioni adatte ai diversi casi. Quanto al modo di avvicinarsi alle nuove realtà, questo è un altro argomento sul quale ci stiamo confrontando: penso comunque che rendere più accattivante la partecipazione alle assemblee e presentarsi come Fita anche in contesti non legati al teatro possano essere armi vincenti.

Formazione: avete già un programma avviato o state progettando qualcosa di specifico in materia?
La formazione penso sia fondamentale. Per questo nel Comitato precedente abbiamo colto le opportunità offerte da Fita Veneto di organizzare alcuni corsi di formazione, sollecitando la partecipazione dei soci. Sperando che ci possano essere ancora altre occasioni del genere, vorremmo comunque portare avanti anche un progetto di formazione continua: non necessariamente andando a impegnare i soci nei fine settimana, ma cercando di portare la formazione nelle occasioni di incontro che già la vita federativa prevede.